Si parla sempre dei giovani come un’importante risorsa per il nostro
sistema Italia. Sui giovani bisogna investire, formarli e aiutarli a
creare una nuova società. Dalla mia esperienza questo non è sempre vero
soprattutto se partliamo di territorio e zone svantaggiate (isole e
regionei del sud).
Prima di tutto la scuola.
Ovviamente
ogni persona ha le proprie ambizioni, predisposizioni e voglia di
mettersi in luce, ma un aspetto che non viene preso in considerazione è
la voglia da parte di uno studente di rimanere a lavorare e vivere nel
posto dove è nato.
Considerando questo aspetto fondamentale della
vita personale (e anche dello sviluppo del territorio) le scuole hanno
l’obbligo di informare lo studente che si appresta ad iscriversi alle
scuole superiori o università, delle possibilità lavorative che offre la
propria regione. Ad esempio in Puglia, nella provincia di Brindisi è
diffusa l’industria petrol-chimica, farmaceutica e metalmeccanica. Molto
spesso basta un diploma per poter iniziare a lavorare, specializzarsi e
rimanere a vivere nella propria terra.
Ognuno è libero di scegliere
la propria strada, ma penso che le scuole dovrebbero mettere in risalto
verso i propri studenti quali siano i reali sbocchi professionali sul
territorio.
A questo si aggiunge anche la specificità
territoriale della propria regione/provincia, che nel caso della Puglia è
da sempre stato il turismo e la gastronomia. Per non parlare delle
produzioni di eccellenza che si stanno perdendo: olio e vino.
Gli incentivi inutili
Direttamente collegato è il discorso degli incentivi per startup innovative o per corsi di formazione per giovani.
Personalmente
sono stanco di vedere questo flusso continuo di incentivo verso startup
improbabili e sempre meno legate al territorio. A mio avviso ogni
regione e territorio dovrebbe individuare bene le proprie speficità e
dare un forte contributo a chi realizza iniziative per il supporto alla
produzione di olio e vino, supporto al turismo ed enogastronomia.
Sono
questi gli argomenti e le tematiche che possono aiutare i giovani a
creare impresa sul proprio territorio. In cambio la propria terra ha
nuove idee per sostenere la propria produzione e soprattutto giovani che
producono, hanno un reddito e spendono sullo stesso territorio.
Si
perchè (e mi collego al discorso formazione) il problema è che i
giovani sono sì una risorsa da formare, ma se poi sono diventati bravi
ma non trovano terreno fertile, vanno via. Ne beneficiano territori o
nazioni diverse e molte volte non è una scelta ma una necessità.
Quindi i bandi regionali tendono a formare i giovani, ma se intorno non c’è un ecosistema pronto a sostenerli loro vanno via.
Sono i senior a salvare il territorio
Quindi
il giovane và sostenuto, aiutato, ma anche invogliato a rimanere nella
propria terra. Da giovane diventerà senior, avrà uno stipendio e una
famiglia. Ed è così che potrà investire il suo denaro e il suo tempo nel
proprio territorio contribuendo allo sviluppo di altri settori come
l’edilizia, i trasporti e tutto quello di cui una famiglia ha bisogno.
Formare
giovani per poi farli andare via è un doppio investimento sbagliato: si
spendono fondi in formazione e non c’è un ritorno economico. Se le
regioni fossero un’azienda (e lo sono) la formazioni “cieca” verso i
giovani è sicuramente un investimento sbagliato.
Oltre i giovani c’è il telelavoro
Avevo già affrontato i benefici del telelavoro come risorsa per il territorio in questo articolo http://tmblr.co/Z_qday13gD9QV
C’è
da aggiungere qualcosa. Se viene incentivato in modo sistematico il
telelavoro, molte persone potranno decidere di tornare a lavorare e
vivere nella propria terra di origine. Questo significa “spendere” e
“constringere” il territorio ad organizzarsi per offrire i classici
servizi che si trovano in città. Quindi asili nido, parchi giochi,
servizi alle famiglie.
La forte carica lavorativa classica delle
regioni del nord-ovest è un modello che si può esportare in tutta Italia
e su questo tema il telelavoro è fondamentale.
Ma al telelavoro dobbiamo aggiungere una corretta gestione dei nostri giovani.