giovedì 25 settembre 2014

La nuova risoluzione di #Iphone6 e i tipici break-point nei progetti #responsive #apple



Avevo già aperto una discussione sulla reale robustezza di media-queries impostate sui 4 break-point tipici usati dai dispositivi Apple.
Il lancio del nuovo Iphone6 e Iphone6 Plus dimostano che non possiamo basarci sulla dimensione dei device Apple per dei progetti responsive duraturi nel tempo.
Seguiamo l'esempio degli sviluppatori Android che si sforzano nell'ottimizzare le loro interfacce su moltissimi device, per non incappare in questi errori.

Chi ha impostato una perfetta visualizzazione basandosi su Iphone4 ha dovuto cambiare le cose con Iphone5 e ora si trova nello stesso impaccio. Cercate invece di testare la vostra interfaccia rendendola fluida e ottimizzando il design sulle reali aspettative del cliente, non pensando solo a far bella figura testanto il vs sito web su Iphone o Ipad.

Il risultato sarà un progetto responsive robusto è più duraturo nel tempo perchè non soggetto a risoluzioni schermo preimpostate.

martedì 5 agosto 2014

Dopo #wolf un altro fotografo che mi impressiona Matthias Heiderich #photography


Dopo che Michael Wolf http://photomichaelwolf.com mi ha impressionato ed inspirato con le sue foto tra cui la collezzione Architecture of Density, ho scoperto da poco un altro grande talento autodidatta: si tratta del tedesco Matthias Heiderich appassionato di architettura. Qui il suo sito: http://www.matthias-heiderich.de

Uno scatto di Wolf



Estrapola particolari degli edifici rendendo i suoi scatti magnetici!

Ecco in azione Heiderich

venerdì 18 luglio 2014

Consigli sull'uso delle #mediaquery nei progetti #responsive #firebug



Come tutti sapete una delle chiavi vincenti della diffusione della tecnica responsive è l'uso delle media-query. Niente di tecnicamente nuovo, nessuna strana invenzione, ma solo un modo intelligente di usare diversti stili css in base alla risoluzione del device che visualizza le nostre pagine.

I 2 modi più usati per dire al browser che stile usare in quel determinato momento e a quella risoluzione, sono 2:

- inserire le media-query nel file css globale. In questo caso nel tag <head> della nostra pagina richiamiamo solamente il file generale style.css Questo file si occuperà poi al suo interno di andare a discriminare i cambiamenti di stile in base alla risoluzione, in base a questa sintassi di esempio:

@media only screen and (max-width: 1300px) {
nuove regole css da utlizzare
}

- la seconda strada (che preferisco) è quella di generale tanti file css per quanti sono i nostri break-point. Come già datto in uno scorso articolo non pensate che il vostro design sia adatto ai 4 canonici break-point ma pensate e confrontate la robustezza del vostro design per moltissime dimensioni dello schermo. Io quindi agisco in modo diverso per ogni progetto e creo dei miei file css che racchiudono dei break-point personalizzati fino al punto di "rottura" del design in corso. Nel tag <head> vengono quindi richiamati tanti file css al cui interno vengono dichiarate le regole da utilizzare per quella risoluzione. La sintassi di esempio da utilizzare in <head> è molto simile alla precedente:

<link href="css/screen_1024.css" media="only screen and (max-width: 1024px)" rel="stylesheet">

L'unica pecca di questa tecnica è che se create delle pagine statiche senza include o altre tecniche dovrete per ogni pagina ricopiare tutte le chiamate ai file css che utilizzano le media-query.

Le 2 tecniche producono lo stesso effetto, ma c'è un vantaggio nell'utilizzare la seconda soprattutto in fase di debug e test (e soprattutto se come me utilizzate Firebug).

Nella prima tecnica infatti per capire se la regola che vi aspettate stà funzionando dovete aprire il file css generale e andare nella riga che Firebug vi indica (se la regola è attiva) nella finestra di ispezione.


Come vedete in questo caso nel file css viene richiamata una regola diversa per il logo a risoluzioni più basse di 1024px, ma la cosa non è evidente perchè Firebug ci indica solo che la regola è cambiata alla riga 194 del file css "navigation.css".

Nel secondo caso invece Firebug ci aiuta a capire se la regola che ci aspettiamo stà funzionando come deve:

Anche in questo caso il logo ha un comportamento diverso dichiarato però del file "screen_925.css" alla riga 8. Questo ci permette velocemente di capire se la media-query stà funzionando alla risoluzione impostata e se la regola è scritta correttamente producendo l'effetto desiderato.

giovedì 5 giugno 2014

Il #responsive design non è solo #apple #rwd #adaptive #mobile



Con la diffusione delle tecniche responsive si è creato un certo "mood" intorno a tutte le pratiche responsive e al fatto che venissero testate solo su dispositivi Apple. I clienti e gli sviluppatori per molto tempo hanno dato per scontato che gli utenti con accesso alle pagine web da mobile fossero esclusivamente Apple addicted.
Questo ha portato al consolidarsi di una cattiva pratica verso una delle pratica responsive più importanti, ossia le media query. Si è distorta la realtà andando a semplificare l'utilizzo delle media query limitando i famosi "break-point" alla risoluzione e dimensioni schermo dei dispositivi Apple.
Molti siti sviluppati da zero e molti framework responsive hanno adottato questo standard che di solito prevede solo 4 punti sensibili in cui è possibile modificare la grafica via css.

Tutto questo non corrisponde alla realtà ed ora con il diffondersi in maniera massiccia dei dispositivi con a bordo Android il design di molte pagine web deve essere aggiornato.

Il problema è ben conosciuto ai designer e sviluppatori di applicazioni native e web application su smartphone e tablet.
Se nel mondo Apple abbiamo solo 3 o 4 dispositivi (Iphone5, Iphone4, Ipad e Ipad-mini) nel mondo Android è praticamente impossibile stabilire in anticipo la risoluzione e le dimensioni dello schermo.
I designer di applicazioni per Apple non ragionano in modo elastico (parlando di grafica), mentre su Android la flessibilità e fluidità della grafica deve essere un must visti i numerosi dispositivi con a bordo questo OS.

Questo si traduce in un diverso approccio al design responsive.
Non possiamo limitarci a considerare solo 3-4 css diversi, ma dobbiamo testare il nostro lavoro partendo da una risoluzione molto ampia (diciamo 27'') fino ad arrivare a risoluzioni minime (io di solito mi fermo a 240px di larghezza). Tutto quello che c'è in mezzo deve essere ben visibile e fruibile per ogni pixel diverso.

Se consideriamo i classici break-point ci limitiamo ad ottimizzare il design passando ad esempio da 1024px a 768px. Queste ad esempio sono 2 dimensioni sensibili su un classico Ipad. Ma cosa succede nelle dimensioni intermedie ad esempio a 956px?

La scelta più intelligente a mio avviso è quella di rendere fluido il proprio design andando a restringere il browser e controllare man-mano la consistenza di tutti gli elementi della pagina.
E' impossibile (e molto dispendioso) pensare di possedere 10-15 dispositivi diversi per poter testare le pagine.

Andando a testare il nostro design in modo "manuale" creeremo i nostri break-point e relativi css personalizzati. E' possibile che un titolo H1 in un design regge partendo da 2000px fino a 900px, mentre in un altro lavoro è necessario andare a scalare il font-size ogni 100px di larghezza.

Solo in questo modo avremo il controllo totale del nostro design e possiamo considerare il lavoro robusto e visibile sulla totalità dei dispositivi mobili, tablet e schermi pc/mac di piccole dimensioni.

E' ovvio che il browser non potrà sostituire il comportamento tipico dei dispositivi touch, ma questa è un'altra storia.

martedì 29 aprile 2014

Aperta la discussione sul reale vantaggio di usare #Photoshop nella progettazione web #responsivedesign #webdesigner @baloss @sketchin



Leggendo questo articolo sul ruolo del web designer e di Photoshop mi trovo solo in parte d'accordo. E' vero (l'ho sempre sostenuto e anche io mi sento così) un web designer non è un grafico o meglio non è solo un grafico o creativo. Il web designer è un tecnico frontend che fà parte di un team di progettazione ben più ampio. E' normale che in piccole società o parlando di freelance il grafico faccia anche la parte di progettazione e coding html/css ma è giusto puntualizzare il fatto che un bravo web designer deve saper progettare e conoscere bene come funziona una pagina web, prima di conoscere la grafica e i virtuosismi di Photoshop.

Il secondo punto dell'articolo torna a parlare (sono tante ormai le opinioni al riguardo) sulla vera utilità di Photosphop nel normale processo di design. Anche in questo articolo si predilige lo sviluppo della pagina web partendo dal codice, dalla tipografica per poi migliorare man mano la parte grafica.

A mio avviso questo approccio, nell'intero processo creativo e in generale nel processo di vita di un progetto web non è corretto.
Innanzi tutto la progettazione con un software di grafica permette da subito all'account di discutere con il cliente quale sarà l'aspetto del suo nuovo sito web. La parte di design è fondamentale per offrire agli utenti un primo approccio con la realtà che l'azienda vuole comunicare. Questo concetto è spiegato benissimo nell'articolo di Alessandro Galetto componente di Sketchin http://www.sketchin.ch/it/blog/design/il-valore-strategico-del-design.html

La question responsive non rende vana la progettazione in Photoshop anzi offre la possibilità di testare la robustezza del design e delle soluzioni adottate. Pensare di poter ottimizzare le proprie pagine ai numerosi design è una sfida dura ma possibile da superare e il design ci offre la strada.

Inoltre i software grafici ci aiutano nello sviluppo di piccole parti di design e di progettare gli elementi con precisione al px oltre ad ottimizzare in termini di peso e dimensioni ogni immagini utilizzata.

Voi che ne pensate?


domenica 27 aprile 2014

La ricerca su #google per problemi reali non è attendibile ed è inutile #Needer

Quasi ogni giorni mi trovo a dover cercare su Google indirizzi e indicazioni per risolvere problemi reali e localizzati nel posto dove vivo. Proprio ieri cercavo "Pensiline in policarbonato a Brindisi" e il risultato è stato disastroso.
Ci sono almeno 3 elemenci che concorrono alla mia frustazione:
- il dubbio che io stia scrivendo qualcosa di sensato
- la possibilità che Google non mi restituisca il risultato corretto
- la forte possibilità che gli operatori del settore e della mia zona non abbiamo un sito internet o peggio che questo non sia correttamente indicizzato (per svariati problemi)

La domanda che mi faccio è: E' possibile che nell'era dei social la risoluzione di problemi reali debba passare da almeno 4 step diversi di difficoltà ed errori? Ci possono essere tante cause che interrompono la possibile comunicazione tra utente/cliente e fornitore. Queste cause sono da attribuire all'errore umano, al tipo di risultato che Google restituisce, ma anche dalla poca efficacia dei siti web intesi nel modo classico.

Io avrei la soluzione, ma è complicata da realizzare.
Se qualcuno vuole aiutarmi contattatemi.

venerdì 25 aprile 2014

Il mio porfolio si arricchisce di un nuovo lavoro: #Skincenter a #Modena #responsivedesign #rwd #wordpress


E' stato un lavoro lungo e duro perchè produrre un tema in Wordpress da zero con un design non convenzionale non è cosa da tutti i giorni. Il cliente aveva l'esigenza di rinfrescare e rivoluzionare la sua immagine sul web con contenuti, immagini e soprattutto un sito moderno e visibile su tutti i device.

La scelta è ricaduta sulla realizzazione di un design custom, html/css tagliato apposta per il cliente da cui si è partiti come base per un tema unico montato su WP. Jquery, responsive e i contenuti fanno il resto. Il risultato è un prodotto elegante, veloce e interconnesso con il mondo esterno anche attraverso il blog.

Potete vedere il sito su www.skincenter.it oppure alcuni shoot sul mio sito http://www.alessandrodagnano.com/Skincenter-Dermatologia%20a%20Modena.html

martedì 22 aprile 2014

Il logo #responsive per eccellenza @adidas #rwd


Adidas è una delle aziende che più amo anche a livello di comunicazione.
Il logo logotipo è davvero in linea con le tendenze attuali: tre linee orizzontali, il simbolo del responsive design!

Il simbolo del #responsivedesign sono le tre linee del menù #rwd


Mi piacciono molto le convenzioni e gli standard soprattutto quando aiutano la progettazione e il riconoscimento degli elementi. E' il caso delle tre linee orizzontali che sempre più caratterizzano i menù generali di pagine responsive. La convenzione è diventata talmente elevata che oramai si può decidere di eliminare la parolina "menù" che accompagna l'icona.

A questo possiamo aggiungere che quest'icona sia talmente riconoscibile che i menù cambiano posizione occupando degli spazi sulla pagina non proprio classici. Il menù molte volte non è più esploso e viene mostrato in dropdown proprio al click sull'icona.
Ecco un esempio: http://www.jr-associee.com

Una sola domanda: L'utente medio che grado di conoscenza e riconoscibilità ha di questa icona?

venerdì 18 aprile 2014

Il #responsive design non deve essere un trucco per guadagnare di più #webdesign #rwd #agency


A meno che non dobbiate progettare una intranet (e anche su questo dopo approfondiamo il discorso) il vostro prossimo progetto web dovrà essere visto da tanti device diversi.
Qualche anno fà si discuteva su design liquidi o fissi e il proliferare di monitor di varie risoluzioni. Ora il discorso và oltre il desktop e i computer portatili e si estende ai tablet e smartphone. Non possiamo assolutamente pensare sia come professionisti, ma anche come clienti che il nostro sito web sarà visto solo da pc fisso o portatile. Oramai le percentuali di visite si equivalgono se non addirittura sono sbilanciate verso il mondo mobile.

Rendere visibile le pagine web della nostra azienda o attività a tutti i dispositivi possibili non è una scelta, un plus o una chicca. E' assolutamente indispensabile! Non ottimizzare le pagine per smartphone vuol dire eliminare o non considerare importante almeno il 50% del nostro bacino d'utenza.

Ecco perchè come professionista del web pongo al cliente la questione in termini di tempo e non di costi.
Farmi pagare di più per rendere il sito visibile al 100% dei device non è una cosa giusta verso il cliente e verso la mia professione.
Qualche anno fà farsi pagare qualche giornata in più per rendere visibile il sito sugli smartphone e tablet aveva un senso, ma oggi non più. Non rendendo fruibile il mio lavoro a tutti è come se lo facessi a metà e quindi dovrei essere pagato la metà.

Molti clienti invece si ritrovano preventivi gonfiati con la voce "adattamento responsive". Cavalcando anche la moda la voce "responsive" fà breccia nei cuori dei clienti aprendo magicamente il rubinetto dei liquidi per saldare fatture più salate.
Pretendere più soldi per una tecnica "obbligatoria" mi ricorda l'assurda pretesa di aumentare i prezzi per rendere visibili le pagine web ai browser più comuni. Anche questo aspetto è stato abusato negli anni con voci tipo "cross-browsing".

E' giusto anche ricordare nei preventivi e al cliente tutte le tecniche e gli accorgimenti indispensabili ad un progetto web moderno, ma questo non deve far salire i costi.

Il responsive design è una tecnica che dà molte opportunità, ma anche tanti rischi. Non voglio parlare in questo articolo dei rischi tecnici e concettuali, ma voglio solo sottolineare come il responsive design facilita la vita ai professionisti e permette con lo stesso budget al cliente di avere la massima visibilità del proprio sito web su tutti i dispositivi.

Il discorso cambia se il cliente ci chiede uno studio particolare per una web-application o un'applicazione nativa. In questo caso si richiede uno sviluppo separato, professionalità aggiuntive e tempi di sviluppo maggiori. Ma molti dei nostri progetti e clienti ci chiederanno solamente che le pagine web siano visibili ovunque in modalità classica, senza studio particolare sulla UX o cambi di interazione.

Ritornando al discorso intranet una riflessione sulle opportunità del responsive design. Questa tecnica ci permette di poter realizzare pagine web correttamente visualizzate su qualsiasi tipo di risoluzione. Ma questo non vuol dire per forza smartphone e tablet. Il responsive design deve andare oltre i classici "breackpoint", ma può essere applicato a siti che normalmente sono visualizzati solo da pc o portatili (come le intranet).
Il responsive design quindi deve aiutarci in ogni occasione a rendere le nostre pagine web visibili in modo ottimale per tutte le risoluzioni.